È una domanda posta spesso dai pazienti: avrò un arrossamento della cute dopo il trapianto di capelli?

Un trapianto di capelli, lo ricordiamo, è un intervento chirurgico, anche se di piccola entità: comunque lo specialista dovrà prelevare i follicoli piliferi da un’area donatrice – solitamente dietro la testa – e poi innestarli nell’area ricevente, ossia quella colpita dalla caduta di capelli.

Il rossore è comune dopo un trapianto di capelli e normalmente scompare con il tempo, ma in alcuni casi potrebbe essere necessario un trattamento.

L’arrossamento del cuoio capelluto dopo un intervento di trapianto di capelli si verifica proprio a causa degli innesti di follicoli piliferi e del conseguente processo di guarigione – e appare sia nell’area donatrice sia in quella ricevente.

Come abbiamo scritto, è del tutto normale e occorrono da una a 3 settimane prima che scompaia. I pazienti con un colore della pelle più chiaro sono a maggior rischio di arrossamenti.

Dopo un trapianto di capelli possono verificarsi sia arrossamenti sia gonfiori attorno alle croste presenti su ogni innesto trapiantato. Con un lavaggio adeguato e seguendo altre istruzioni preventive fornite dal chirurgo le croste cadranno entro 5-8 giorni.

Questo arrossamento si chiama “eritema” e è semplicemente un’infiammazione che segue il trapianto di capelli. I processi che contribuiscono alla guarigione causano arrossamento.

In molti pazienti l’eritema post-trapianto potrebbe scomparire completamente dopo 2 settimane. Quando il cuoio capelluto inizia a guarire, il rossore dovrebbe ridursi. La maggior parte dei trapianti di capelli guarisce rapidamente entro 10-14 giorni.

Ma in alcuni casi di trapianto di capelli di grandi dimensioni questo processo di guarigione può richiedere più tempo. Di conseguenza è naturale che anche l’arrossamento non si attenui e non si scompaia in breve tempo, ma abbia bisogno di poche settimane.